Recensione: Oi Mama

Un'Isola a fumetti
di Giuseppe Nieddu

OI MAMA
Autore: Manuelle Z. Mureddu (testi e disegni)
Formato: 80 pagine, colore, brossurato, 17x24, 10 €
Editore: Edizioni Condaghes

Cinque storie formano questo volume. Cinque stralci della Sardegna. Cinque frammenti che un po' parlano della sua Storia. Ma anche, del modo di vedere alcune cose della vita da parte dei sardi o, forse ancora, del modo di vivere dell'autore. O tutto questo insieme.

Ci sono cinque storie, si diceva, ambientate in tempi diversi, personaggi diversi e talvolta, lingua diversa.

E già dal primo racconto, anzi, dalla prima tavola si capisce che non è un semplice volume educativo a fumetti sulla storia di una regione. Infatti si può rimanere spiazzati di fronte ad un uomo surreale, con una lampadina al posto della testa. Come naturale, si andrà a cercare il balloon, cercando una spiegazione. Ma la comprensione può essere ancora più difficile, poiché il testo è scritto in lingua sarda o, semplicemente, "limba", come la chiamano gli abitanti dell'isola.

Il consiglio migliore che si può dare è quello di non fermarsi a questa prima difficoltà (peraltro superabile facilmente con i mezzi odierni). Si rischierebbe di perdere le altre storie di questo volume, quella di un pastore rapito dai pirati mori, quella di un prete e dei suoi amori, e due brevissimi racconti che parlano di due momenti particolari, semplici ma intensi. Sia in limba che in italiano. E non è una scelta casuale. Perché le storie che riguardano qualcosa che è al di fuori del contesto di questa Terra, anche se legate ad essa, sono nella lingua nazionale. Le altre no. E questo fa riflettere. Forse perché per comprendere una terra, bisogna cercare di comprendere anche il modo di esprimersi di chi ci vive.

È importante cercare di vedere gli stili espressi in questo lavoro fumettistico. Il surreale si mischia al reale, sceneggiato in modo molto particolare, sapendo scuotere ma anche riuscendo a strappare un sorriso, anche se un po' malinconico.
Il disegno parla da solo, ma per conto della storia e del pensiero manifestato dalla stessa, alternando, dove necessario, tratti di pennello con matita e pennino, in un disegno espressivo ma mantenendo un qualcosa di fantastico e di divertentemente semplice.

E tutto in cinque storie brevi, surreali e psicologiche, in un volume di meno di cento pagine che parlano, o meglio, che raccontano come l'autore Manuelle Z. Mureddu vede, vive, alcuni aspetti della sua terra.
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