Recensione: Occhio di Falco 9.

Un Falco molto umano
di Damiano Condello

OCCHIO DI FALCO 9
Autori: Matt Fraction (testi), David Aja e Annie Wu (disegni), Matt Hollingsworth (colori)
Formato: 48 pagine, colore, brossurato, 17x26, 3 € 
Editore: Panini Comics

Torna Beccodifalco (o Hawkguy se siete puristi della lingua) nella collana a lui dedicata, imperdibile per i vostri scaffali. Il dream team Fraction-Aja è ancora affiancato dalla new entry Annie Wu poiché, dallo scorso albo, il numero di protagonisti è raddoppiato e quindi anche il lavoro da fare.

Se da un lato seguiamo le vicende di un Clint Barton più urbano che mai, raccontato magistralmente dal miglior Fraction mai visto ed illustrato da David Aja (spalleggiato dall'ottimo lavoro di Hollingsworth ai colori), lady Wu, illustratrice delle storie incentrate su Kate Bishop, non lascia certo delusi, mantenendo alto e ricco di personalità l'aspetto grafico del fumetto.

Passando alla storia, Fraction tesse una trama semplice e molto fresca. Punto forte di ogni albo sono le caratterizzazioni dei personaggi e la loro tremenda umanità. L'autore è ben noto per il suo distaccamento dalla continuity - vista spesso quasi come una gabbia per la creatività - e i suoi lavori, sciolti da questa, risultano freschi ed emozionanti, capaci di tenere il lettore inchiodato ad ogni pagina. In questo numero Clint viene pizzicato in abiti civili e, letteralmente, con i pantaloni calati, dalla mafia russa che crea problemi al suo palazzo sin dal primo numero. Solo Fraction avrebbe avuto il coraggio di mostrarci un supereroe tanto umano. La storia scorre fluida, piacevolissima fino ad un finale (e che finale!) che quasi vorremmo non arrivasse mai, facendoci ridere e lasciandoci sorpresi, in trepidante attesa per il capitolo successivo.

La storia di Kate invece gira intorno ad una pop star reclusa degli anni '60 alla ricerca del suo capolavoro perduto. La storia si lascia leggere con facilità e diverte, reggendo il grande peso dell'assenza di Clint, risultando quindi in un albo Kate-centrico, pur senza perdere colpi e tenendo comunque altissimo il livello. Annie Wu riesce a dare alla West Coast un tocco molto personale, senza uscire dallo stile tipico di Occhio di Falco che gli è valso tanti elogi. 
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