Recensione: Fathom 15

Panini salda il debito
di Michele Miglionico

FATHOM 15
Autori: Michael Turner, J.T. Krull e Peter Steigerwald (testi), Koi Turnbull e AA.VV. (disegni)
Formato: 80 pagine, colori, spillato, 17x26, 4 €
Editore: Panini Comics

A meno che qualche giovane lettore occasionale non sia stato richiamato dalla cover di Michael Turner, quest'albo è stato comprato solo dagli ex-ragazzi che, come il sottoscritto, furono travolti dall'acquazzone estivo della Top Cow e che, sull'onda della nostalgia, hanno continuato a seguire la prima serie concepita dall'ex disegnatore-prodigio sotto la propria etichetta. 

Ad aprire l'albo, l'episodio conclusivo della seconda serie di Fathom, che in linea di principio dovrebbe chiudere tutte le trame. Promessa non mantenuta, visto che il finale della guerra tra i sottomarini Blu e gli umani di superficie appare sbrigativo e, nelle pagine di epilogo, lascia aperte fin troppe porte per un'eventuale terza serie - sulla cui effettiva uscita ci sentiamo di dubitare. Se il Vol.I di Fathom poteva esercitare il suo appeal per i disegni di Mike, il suo "erede" Koi Turnbull raggiunge un risultato di livello appena superiore all'amatoriale, e solo parzialmente ovattato dalla colorazione d'impatto di David Coran.

Qualche soddisfazione in più dalle brevi in appendice, tratte dagli speciali Aspen Seasons e che costituiscono gran parte dello spillato. Soggetti e testi sono di livello migliore, si concentrano su personaggi secondari e misteri della saga, anche se tendono ad essere troppo didascalici (letteralmente!), se non veri e propri racconti illustrati, in particolare i due pezzi di Peter Steigerwald nelle vesti di autore completo.

Un acquisto sconsigliato persino ai non-più-adolescenti che sbavavano per Sara Pezzini e Aspen Matthews.
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