Recensione: Dylan Dog 316

Un Dylan da corsa!
di Simone Tribuzio

DYLAN DOG 316
Autori: Giovanni Gualdoni (testi), Daniele Bigliardo (disegni), Angelo Stano (copertina)
Formato: 98 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 2,90 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

A soli due mesi di distanza da “I segni della fine” torna ai testi Giovanni Gualdoni, attuale curatore della testata dell'Indagatore dell'Incubo.

La storia ci riporta a tratti alle atmosfere di certi film polizieschi degli anni ’70, con la sua ambientazione nel mondo dell'ippica che, quanto meno nella fiction, ruota attorno ad affari loschi. La vicenda, che rispetto alle precedenti performance dylaniate dell'autore non pecca in alcun modo di banalità, pone l'accento sulle vicende dei cavalli da corsa troppo spesso maltrattati e sfruttati più del necessario, in un albo pro-animalista che scuoterà non poco la sensibilità dei lettori, specie di quelli di stomaco debole.

Alle matite Daniele Bigliardo, non solo strabiliante nella minuzia del tratto, ma perfettamente a suo agio nell'amalgamare la sua arte ai toni della sceneggiatura. Lode particolare al tratto sui primi piani dei personaggi, principali e non, e alla perizia con cui ha rappresentato gli animali più difficili da raffigurare, per un disegnatore.

In definitiva, un numero che non può lasciare insoddisfatto anche il più esigente lettore di Dylan Dog, che per un attimo si ritroverà a non rimpiangere i lontani anni d’oro della serie.
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