Recensione: VS

Un fumetto punk vestito da nobile
di Matteo Spadini

VS
Autori: Ivan Brandon (testi), Esad Ribic (disegni), Nic Klein (colori)
Formato: 144 pagine, colore, cartonato, 18,3x27,7, 20 €
Editore: Panini Comics

In un mondo in cui si è devoti solamente al dio denaro e in cui non esiste scrupolo di fronte alla possibilità di aumentare le proprie ricchezze e la propria fama, si è giunti ad un pericoloso seppur affascinante stato fondato su giochi di guerra in diretta televisiva. Uno stato comandato da miserabili individui che si ergono ingiustamente al di sopra della massa, che è parzialmente reso umano dalla presenza di pochissimi campioni che conoscono ancora il significato di rispetto e lealtà. Uno di questi, Satta Flynn, è chiamato a non deludere gli spettatori che lo seguono, lo amano e lo considerano uno dei più grandi soldati che la manifestazione abbia mai ospitato.

VS è un fumetto di Ivan Brandon, Esad Ribic e Nic Klein che affonda le sue radici in un terreno della fantascienza davvero fertile, calpestato da ogni possibile media: romanzi, film, videogiochi (ci è tornato subito alla mente quell’Unreal Tournament che fu Game of the Year 1999) e non ultima proprio la nona arte. VS entra di diritto in questo filone e lo fa con un’impressionante rapidità di azione che causa una difficoltosa messa a fuoco dell’intera opera. Perché, se da un lato abbiamo delle forti tavole ben delineate (Ribic) con colori rassicuranti (Klein), da un altro troviamo una storia caotica fino all’inverosimile (Brandon) con pochissimi punti di riferimento a favore del lettore; una corsa di rally in cui voi siete il pilota che è stato lasciato solo dal proprio navigatore, in un percorso di cui conoscete solamente il punto di partenza. Ve la mettiamo così per farvi capire che non è una cosa necessariamente negativa, ma certamente molto difficile anche se avete una certa dimestichezza con la materia.
Non sappiamo se l’idea di Brandon fosse quella di realizzare un fumetto dall’animo punk con delle vesti da nobile. Di sicuro conosceva la materia e lo stile di chi l’avrebbe disegnato, quel Ribic che ultimamente (per fortuna) si vede un po’ ovunque.

Il risultato finale è un mal di testa provocato da un’esperienza visiva che non la smette di ronzarti nel cervello e non ti lascia in pace. Quella pace che non sembra voler trovare il protagonista indiscusso di questa storia, Satta Flynn, che non riesce a spiegarsi il ripetuto interesse degli spettatori verso di lui, anche dopo le numerose ferite quasi mortali che alla fine lo hanno fatto assomigliare più ad un rottame che ad un soldato. Facilmente spiegabile, quindi, il crescere della sua fama nel momento peggiore della sua carriera; un individuo che lotta contro il suo stesso fisico e contro un sistema che lo vuole far crollare definitivamente per far spazio a nuovi campioni più giovani, proposti da sponsor più forti, ma che non hanno quella sua preziosa e fragile umanità.

VS non è una lettura scontata e non vi metterà a vostro agio. Se siete disposti ad accettarlo, avrete qualcosa da ricordare.
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