Recensione: Skybourne + Unholy Grail

Arrangiamenti di leggende
di Matteo Spadini

SKYBOURNE
Autore: Frank Cho (testi e disegni), Marcio Menyz (colori)
Formato: 160 pagine, colore, cartonato, 18x27,5, 24,90 €
Editore: saldaPress

UNHOLY GRAIL
Autore: Cullen Bunn (testi), Mirko Colak (disegni), Maria Santaolalla (colori)
Formato: 128 pagine, colore, brossurato, 16,8x25,6, 14,90 €
Editore: saldaPress

Siamo indubbiamente colpevoli di un fatto; qualche mese fa è uscito un volume che ci ha reso felici ma che, non sappiamo bene il motivo, è rimasto sperduto da qualche parte e non ha ricevuto la giusta attenzione che meritava. Stiamo parlando di Skybourne, ideato, scritto e disegnato da Frank Cho. Un fumetto, racchiuso in un gran bel cartonato pubblicato da SaldaPress, che si prende il lusso di narrare una storia partendo da una leggenda, un mito, forse fra i più conosciuti in assoluto. Se Excalibur, Merlino, Morgana non vi fanno venire in mente proprio nulla, allora forse fate parte di un altro mondo. La storia di Re Artù vive praticamente ovunque, fra letteratura, cinema, musica e un po’ in ogni forma d’arte esistente.
Questo, in particolare, sembra essere il momento del fumetto. Perché, se ci siamo finalmente ricordati dell’esistenza di Skybourne, non possiamo che dare il merito a Cullen Bunn e al suo Unholy Grail: Excalibur, Merlino, Morgana. Ma stavolta il mito viene completamente riscritto (in chiave horror) e diventa una cosa molto crudele.

Il motivo principale per cui vi parliamo di entrambi i volumi ora, nello stesso momento, è da ricercare nel ruolo di un personaggio che, per motivi diversi, si distingue da tutti gli altri: quel Merlino che nelle leggende arturiane viene descritto come un mago buono (anche se esistono delle sue versioni non proprio rassicuranti) e che invece qui scopriamo come una figura demoniaca e malvagia.
Nella storia di Cullen Bunn, Merlino è immerso in uno scenario davvero inquietante in cui il povero Artù non ha la minima possibilità di regnare in pace nella sua Camelot, flagellata da ogni possibile sciagura e tormentata da ogni forma di male. Un male disumano che nasce dalle viscere della terra e si abbatte sui cuori degli umani, rendendo i loro rapporti forzati e perversi.
Nell’introduzione al volume, Bunn ci fa sapere che aveva pensato ad una versione malvagia dei Cavalieri della Tavola Rotonda già diversi anni prima, quando non aveva i mezzi per realizzarla. Ora, preparato e con una notevole esperienza alle spalle, ce la propone per mano di Aftershock (edita qui da SaldaPress, in uscita il 18 di aprile), con dei buoni disegni di Mirko Colak anche se un po’ anonimi.
Unholy Grail, che all’apparenza potrebbe sembrare di semplice costruzione, ha una sceneggiatura tarantiniana che dona complessità e dinamicità ad una trama che, in alcuni punti, tende un po’ a ripetersi; un piccolo difetto che comunque non abbassa il livello di una lettura che troverete decisamente godibile.

Profondamente diverso, anche se folle e maledetto come quello di Bunn, è il Merlino di Frank Cho (pubblicato negli USA da BOOM! Studios).
Skybourne è la storia di due fratelli (per ora), Thomas e Grace, apparentemente immortali, che si ricongiungono nel momento peggiore possibile, cioè quando Merlino decide di tornare per ribaltare la natura e far cessare l’umanità. Un’impresa epica che si rivelerà (forse) un po’ più ardua del previsto.
Leggere un fumetto di Cho è un’esperienza unica perché il suo stile di disegno (e in questo caso di scrittura) risulta così iconico da diventare quasi un genere; esseri umani e creature mostruose che giocano a fare la guerra e a scambiarsi amore, immaginati e realizzati con quelle linee tondeggianti che ti rassicurano e ti mettono al riparo da quel complicato mondo che torna, inesorabilmente, una volta che il volume torna sullo scaffale. E Skybourne non fa eccezione.
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