Recensione: Maxi Dampyr 2

TuttoBaggi d'eccezione
di Claudia Calvisi

MAXI DAMPYR 2
Autori: Mauro Boselli, Diego Cajelli e Maurizio Colombo (testi), Alessandro Baggi (disegni), Enea Riboldi (copertina)
Formato: 274 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 6,20 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Il filo conduttore delle due storie di questo Maxi Dampyr è la mano del disegnatore: il discreto e riservato Alessandro Baggi che, come lui stesso dice nell'intervista a fine albo, esce ben poco dal suo quartiere milanese che è per lui fonte d'ispirazione continua. L'iniziale articolo-carrellata sugli pseudobiblia (ossia tutti quei libri maledetti e immaginari che, sulla scia del Necronomicon dell'intramontabile H.P. Lovecraft, spargono terrore e anatemi nella letteratura di genere) ci introduce nella prima storia: "Spectriana". Qui, appunto per colpa di un libro maledetto, veniamo catapultati in cinque diverse avventure insieme ad Harlan e compagnia: una per le paure di ciascuno. E su questa storia il disegnatore (e in questo caso co-sceneggiatore) e gli autori hanno lavorato per una decina di anni, affinando le loro personali caratteristiche artistiche sulle esigenze della casa editrice e misurandole con la propria crescita: il risultato non è splendido ma ha comunque un suo valore narrativo che funziona. La seconda storia è più breve, ma sembra più viva e più sentita, più semplice, e forse per questo l'esistenza del "Gargoyle" di pietra che fa di tutto per rispettare il ruolo che accidentalmente ha da secoli, in qualche modo intenerisce, e anche le matite di Baggi si fanno più particolareggiate. Complessivamente il risultato è un albo organico e con spunti interessanti. 
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