Recensione: Dylan Dog - I colori della paura 1

Restyling a colori
di Alessandro Neri

DYLAN DOG - I COLORI DELLA PAURA 1
Autori: Roberto Recchioni (testi), Emiliano Mammucari (disegni), Annalisa Leoni (colori), Carmine Di Giandomenico (copertina), Luca Bertelè (colori di copertina)
Formato: 36 pagine, brossurato, colore, 17x23, 1,99 €
Editore: RCS

Sybil Browning è accusata di aver ucciso il marito. Ma lei afferma che, quando ha dovuto difendersi da lui - piantandogli un paio di forbici nel cranio - l'uomo era già morto. A crederle è solo uno strano investigatore con la fissa del clarinetto e che ha come assistente l'imitatore di un attore comico. Il suo nome è Dog, Dylan Dog.
Insieme al suo strampalato e divertente sidekick Groucho e a Sybil, Dylan si recherà a Undead, luogo in cui il marito della sua bella cliente cercava di ridare la vita ai morti. Qui, il nostro trio dovrà affrontare Xabaras, uno scienziato pazzo, e i suoi zombie.

Questa, in sostanza, la trama de "L'alba dei morti viventi", storia scritta da Tiziano Sclavi e disegnata da Angelo Stano e che apriva nel 1986 la serie a fumetti Dylan Dog, destinata a diventare cult pochissimi anni dopo.
A quasi 30 anni di distanza, arriva "La nuova alba dei morti viventi", remake di quel mitico primo numero, in un nuovissimo formato, tutto a colori e "quasi comic book". A scriverla non poteva non essere colui che lo stesso Sclavi ha designato come suo erede, Roberto Recchioni, già creatore di John Doe e Detective Dante (entrambi con Lorenzo Bartoli), Battaglia, GarrettDavid Murphy 911 e, soprattutto, di Orfani, prima serie interamente a colori della Bonelli. Ai disegni Emiliano Mammucari (già disegnatore dei nn.1 di John Doe e Orfani e cocreatore di quest'ultima) e ai colori Annalisa Leoni (un'"orfana" anche lei).

Diciamolo subito: una "nuova alba" non potrebbe mai essere paragonabile alla "prima alba". 
Ma Recchioni ha un grande merito: riesce a condensare in un terzo delle pagine la storia originale. Mantiene un'impostazione classica, riporta in molti casi gli stessi dialoghi del 1986, magari attualizzandoli (potrete anche divertirvi a scoprire le differenze nei dialoghi, ma anche nelle inquadrature), e inserendo un nuovo, originale, narratore: la custodia del clarinetto di Dylan. Tutto con grande rispetto e amore per l'opera di Sclavi, senza sconvolgerla come magari potevamo aspettarci da uno che sta attuando una piccola rivoluzione nel fumetto italiano.
I disegni di Mammucari, che deve confrontarsi con Stano, sono limpidi e puliti come sempre. Chi, invece, può non sentire il peso dei paragoni con mostri sacri, è l'abilissima Annalisa Leoni, che, con la sua tavolozza dei colori contribuisce a dare un tocco molto moderno all'albo, un tocco un po' americano suggerito anche dalla veste grafica e dalla copertina del marvelliano Di Giandomenico.

"La nuova alba dei morti viventi" è il primo numero di Dylan Dog, i colori della paura, collana di albi settimanali che troverete ogni settimana in allegato con La Gazzetta dello Sport. Se questa prima avventura è inedita (o quasi), le prossime saranno ristampe delle storie già pubblicate sul Dylan Dog Color Fest. Quindi, difficilmente chi segue DYD e già possiede i Color Fest seguirà questa collana, ma questa, grazie al formato "leggero", a colori, accattivante e al traino di uno dei più venduti quotidiani italiani, potrà far conoscere il nostro Indagatore dell'Incubo a molti nuovi lettori. Quantomeno è quel che sperano la Bonelli e Recchioni. E noi tifiamo affinché ciò avvenga.
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2 commenti:

  1. Ma davvero Sclavi ha designato come suo erede quella chiavica di Recchioni?
    Citando la mitica sora Lella "aaa 'nnamo bene, proprio bene!"
    Io ho saltato a pie' pari questo fumetto proprio per quell'antipatico di "scrittore".

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    Risposte
    1. Ad un anno di distanza mi sono ritrovato a leggere 'sta storia. Neanche mi ricordavo questo commento ^^

      http://comicsviews.forumfree.it/?t=68546871&st=150#entry597257517

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