Recensione: Universo Alfa 14

Collettivo Alfa
di Giuliano Scialpi

UNIVERSO ALFA 14
Autori: Giovanni Eccher, Giovanni Gualdoni, Mirko Perniola, Davide Rigamonti, Antonio Serra e Stefano Vietti (testi), Emanuele Boccanfuso, Valentino Forlini, Sergio Giardo, Maurizio Gradin, Luciano Regazzoni e Romeo Toffanetti (disegni), Max Bertolini (copertina)
Formato: 126 pagine, b/n, brossurato, 16x21, 5,70 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Uno stuolo molto ben assortito di sceneggiatori e disegnatori dà vita al quattordicesimo numero della collana Universo Alfa inaugurando la sottosezione dedicata al "Mondo dei Robot". Questi esseri da sempre presenti nell'immaginario fantascientifico collettivo sono eredi di creature viventi artificiali provenienti dal folklore o dalla letteratura come il Golem, l'Homunculus o il mostro di Frankenstein, e, come uno specchio distorto di noi stessi, ci fanno interrogare sulla nostra vera natura. L'espediente narrativo scelto per concatenare le quattro brevi storie incentrate su questa emblematica figura è, come illustrato nella bella copertina di Max Bertolini, un incontro in un bar tra il nostro agente Alfa ed il suo amico di lunga data Mac durante il quale i due si scambieranno racconti esemplificativi dei loro diversi punti di vista. Uno sguardo addolorato alla realtà di sopraffazione da parte degli uomini nei confronti di questi figli reietti per quel che riguarda Nathan, ed uno più disincantato quello del suo partner, ben conscio dei limiti sia degli esseri umani che delle loro creazioni sintetiche. I disegni passano fluidamente  da un tratto all'altro ed accompagnano con continuità il lettore verso il finale nel quale ritroviamo la nuova nemesi dell'Agenzia o dell'umanità intera, Omega con il suo folle ed oscuro piano.

Ma qual'è il filo sottile che attraversa tutto l'albo e ne impreziosisce il contenuto? La domanda sulla vera essenza della vita: se non fossimo altro che automi organici ipersviluppati? Cosa legittima la nostra visione antropocentrica del mondo, fin dove giunge la responsabilità delle nostre azioni quando ci si accorge di aver fatto scelte errate? Un relativismo dunque non sterile ma frutto di riflessione che ci dovrebbe portare ad essere più cauti sia nel pensiero che nelle azioni. Ancora una volta una prova d'artista per la Bonelli editrice.
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