Recensione: Thor 182

Un Thor più epico e meno vendicatore
di Flavio Grazioso

THOR 182
Autori: Jason Aaron e Kieron Gillen (testi), Ron Garney e Jamie McKelvie (disegni)
Formato: 48 pagine, colore, spillato, 17x26, 2,90 €
Editore: Panini Comics

Con il n.12 si è da poco concluso il primo story arc dell’era Marvel NOW del Tonante, “Il Macellatore di Dei”. Dopo quest’epica saga tra presente, passato e futuro (dove abbiamo visto ben tre Thor in azione, nello stesso momento) ci aspettavamo un rientro su Midgard (la Terra), e qualche avventura “terrestre”, ma Jason Aaron ha deciso che Thor debba risolvere tutti i problemi dei Nove Regni, questa volta incarnati da un vecchio nemico del Dio del Tuono: Malekith il Dannato (da poco noto anche al grande pubblico grazie al film Thor: The Dark World). Il re caduto degli elfi oscuri è stato fatto evadere dalla sua prigione in Hel (l’inferno secondo i vichinghi) da un gruppo di fedelissimi e, tornato a Svartalfheim, la sua patria, ha cominciato a mietere vittime anche tra la sua gente, rea di aver collaborato con gli asgardiani. Thor si mette così sulle tracce del suo nemico alla testa della più improbabile squadra di eroi: la Lega dei Regni, un team formato da un campione per ogni razza del Parlamento di Asgardia.

Aaron mostra ancora un Thor dal profilo epico, ben diverso dal Thor “Vendicatore” delle testate dedicate esclusivamente agli Avengers, con cui ha però in comune la monoespressività, con battute ridotte al minimo, se non per frasi a effetto mentre scaglia il suo Mjollnir contro il malcapitato di turno. I dialoghi sono monopolizzati dal resto dei compagni della squadra, con continue frecciatine tra l’elfa oscura, l’elfo della luce e il troll; la parte comica è affidata a Barba Avvitata, il nano fissato con le esplosioni; mentre Oggmunder XVII di Jotunheim non ha ancora mostrato il suo carattere.

I disegni di Ron Garney, più chiari e luminosi di quelli di Esad Ribic (complici i colori di Ive Svorcina) fanno “riposare” gli occhi dopo i toni scuri e profondi imposti dalla saga de “Il Macellatore di Dei”, dove i continui chiaroscuri che danno profondità al disegno lasciano spazio a toni più piatti, ma non per questo peggiori, che alleggeriscono la lettura.

In Young Avengers 11 continuano le avventure adolescenziali e sentimentali dei Giovani Vendicatori, impegnati nella lotta contro il parassita extradimensionale “Madre”. Testata godibile per un pubblico più giovane, che si allontana dalla maturità della serie col norreno protagonista, tanto che i riassunti dei precedenti capitoli sono fatti in modo da sembrare dei tweet.
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