Recensione: Lilith 2

Lilith 2, come Lilith 1
di Alessandro Neri

LILITH 2
Autore: Luca Enoch (testi, disegni e copertina)
Formato: 132 pagine, b/n, brossurato, 21x16, 3,50 €
Editore: Sergio Bonelli Editore

Lyca stavolta si ritrova catapultata nel XVII° e XXVIII° secolo, in due storie di pirati e bucanieri. Due storie, si diceva, perché finalmente la nostra bella protagonista fallirà e si ritroverà quindi sbalzata qualche anno dopo alla ricerca del Triacanto che sta ancora viaggiando sul mare.

Se il primo numero di Lilith ci era piaciuto, "Il Vessillo di Re Morte" assomiglia un po’ troppo all’avventura precedente, ripetitivo nel potere assolutamente infinito di Lilith, nell’assenza quasi totale di nemici, nelle forme della protagonista messe in mostra sempre troppo gratuitamente.

Se la storia di Enoch quindi comincia a mostrare delle falle, il suo disegno è una valida scialuppa di salvataggio. Il tratto pulito e chiaro tende ormai alla perfezione. Inoltre bisogna riconoscere che il creatore di Sprayliz e Gea non lascia nulla al caso: contesto storico e dialoghi sono attentamente studiati, ogni particolare ha un suo perché, citazioni e riferimenti sono presenti in abbondanza.

Nel complesso una buona storia che ha come pecca di essere un po’ troppo simile alla prima e di presentare un personaggio per ora troppo forte. Speriamo solo che nel prossimo albo Lilith incontri finalmente dei veri antagonisti ed allora lo charme della serie aumenterà ancora. 
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