Recensione: Diabolik anno XLVI 12

Gran lavoro di squadra di autori e personaggi
di Michele Miglionico

DIABOLIK ANNO XLVI 12
Autori: Fabio Mignacco, Mario Gomboli e Roberto Recchioni (testi), Tullio Brunone, Giorgio Montorio e Luigi Merati (disegni), Sergio e Paolo Zaniboni (copertina)
Formato: 120 pagine, b/n, brossurato, 17x12 cm, 1,90 €
Editore: Astorina

È sempre difficile dire qualcosa di nuovo sul Re del Terrore, dopo decenni di pubblicazioni, ma Mario Gomboli e i suoi collaboratori non demordono - e, probabilmente, a ragione. "Patto al veleno" è una storia a orologeria da manuale. Ed è anche la storia di una sfida tra la coppia di criminali che conosciamo e una coppia intrigante di antieroi, in precario equilibrio tra bene e male. Aggiungere altro sulla trama sarebbe un delitto.

È il terzo Diabolik sceneggiato da Roberto Recchioni. Le maglie della serie sono una palestra per gli autori abituati alla libera creatività: scrivere su soggetti altrui, in una gabbia rigida e con schemi collaudati. Inevitabile che lo stile del noto RRobe sia poco riconoscibile se non, con il senno di poi, in qualche vignetta.

L'estetica rimane un punto debole della Astorina. Gli autori in forza alla casa editrice sembrano compiere il minimo sforzo per il minimo risultato; non li si biasima in toto, se si considera che per un singolo albo come questo vengono impiegati tre di loro, escludendo il retinista. La copertina degli Zaniboni raggiunge standard simili. Tutti potrebbero dare molto di più.
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