Recensione: Curami

Erotico veronese
di Maria Chiara Arconte

CURAMI
Autori: Enrico "Nebbioso" Martini, Sergio Lingeri, Riccardo Pagliarini e Enrico Bante (testi), Tristam Strauss, Beatrice Bovo, Giancarlo Brun, Sonia Aloi, Greta Xella, Tommaso Carozzi, Martina Masaya, Enrico "Betta" Bettanin & Enrico Bante, Gaia Cardinali, Elisa Ferrari, Gabriele Bagnoli, Riccardo Lo Giudice, Riccardo Pagliarini e Enrico Giusti (disegni)
Formato: 220 pagine, b/n, brossurato, 20x29, 7.90 €
Editore: Cyrano Comics

L’aspetto dal quale si è principalmente colpiti da Curami, è il modo originale in cui la narrazione viene sviluppata. Ogni episodio si presenta come racchiuso in una cartella clinica, dove ci vengono presentati i soggetti malati che si rivolgono a "Il Male Minore", particolare clinica gestita da Marco Male, per essere curati da vari blocchi psicologici legati alla sfera sessuale.
Si capisce subito che Marco Male non è il classico terapeuta: non indossa il camice, ha un aspetto trasandato, fuma, è schizofrenico, narcisista, soffre di attacchi di panico, di allucinazioni e - non meno importante - è affetto da onirismo, cioè dall'incapacità di distinguere la realtà dal sogno. Quest’ultimo aspetto è sicuramente quello vincente, dato che Marco tende a vivere più nei suoi sogni che nella realtà, quindi chi meglio di lui può capire cosa si nasconde dietro ogni pulsione non svelata o fantasia più perversa?!

Il tutto è narrato con molta ironia e leggerezza, in fondo il dottor Marco non sembra assolutamente essere in grado di guarire pazienti che sono praticamente affetti dai suoi stessi disturbi. In fondo, la guarigione non sembra essere neanche la vera richiesta dei pazienti, che si rivolgono a lui solo per rompere uno schema di vita monotona, dato che la cura implica un cambiamento che non sempre sono in grado di affrontare.

Ad affiancarlo, troviamo Asmodeo,  uno dei diciotto re dell’Inferno, che, quasi divertito, tesse le fila delle disavventure di Marco. Incarna la parte più profonda ed irrazionale del protagonista ed è proprio lui il personaggio che colpisce di più e per questo avremmo preferito che gli fosse dato più spazio. Sviluppare Asmodeo avrebbe potuto essere la chiave giusta per spiegare meglio i temi legati alla coppia annoiata,  alle disfunzioni erettili, all'incapacità di amare,  o semplicemente le dinamiche di coppia. Temi peraltro molto attuali e sicuramente non semplici, spiegati molto bene invece nelle due interviste fatte ad Andrea Diprè (critico d’arte) e Riae e dai saggi di Luca Cremonesi, M. Benedetta Errigo e Michela De Togni.

Il progetto è ben curato anche nell'aspetto grafico. Alcuni artisti si sono palesemente ispirati ai manga, altri al fumetto francese e, anche se non tutti siano di nostro gradimento, il prodotto in generale è molto piacevole e divertente. 

Gli episodi sono arricchiti da belle ragazze succinte, come ovvio che sia, con la passione per giochi sessuali perversi e fantasie inconfessabili, il tutto gestito dal “povero Marco" che deve fare di tutto per curare queste povere ragazze, anche se dà sempre l’impressione che non sappia davvero dove mettere le mani!
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